Nella foto, da sinistra, Pietro Paolo e Fernando D’Annunzio
Nel segno della continuità, ma con lo sguardo fisso sull’orizzonte perché oltre quella linea ci sono nuovi traguardi da raggiungere. Scep, acronimo di Società cooperativa elettricisti pennesi, è l’emblema dell’azienda a conduzione familiare che resiste alle asperità della vita e dei mercati e le trasforma in opportunità. Venuto a mancare, lo scorso anno, Fernando D’Annunzio, il fondatore, la governance è passata nelle mani del figlio maschio, Pietro Paolo, ora 32 anni, coadiuvato da Alessandro Delle Monache (responsabile produzione), Alessia Cacciatore (responsabile Amministrazione) e Antonello Foschini (responsabile Ufficio lavori). La Scep è un punto di riferimento nell’ambito della transizione energetica e punta ad ampliare il mercato a livello nazionale.
Pietro Paolo, che è anche nel cda del Consorzio Stabile Vestino, preso atto della necessità di avviare una gestione manageriale in grado di rispondere alle necessità dei tempi, ha scelto di intraprendere un percorso con Enzo Puzone dello studio A&S Partners di Pescara, che si occupa giornalmente di consulenza gestionale, finanziaria e turnaround management. Una scelta rivelatasi lungimirante perché il destino ha ben presto teso un agguato i cui esiti potevano essere drammatici per Pietro Paolo, la famiglia e l’azienda. Il giovane presidente, lo scorso 9 settembre, quindi un anno dopo la morte del papà, durante un’escursione sul Gran Sasso – la montagna, lo sport e la lettura sono le sue grandi passioni – è precipitato in un burrone, riportando diverse fratture e ora è alle prese con un’impegnativa quanto efficace riabilitazione.
Chi ha visto, ha temuto il peggio: erano convinti che fossi morto
“Per fortuna, non ricordo nulla”, racconta Pietro Paolo. “Chi mi ha visto ruzzolare per centinaia di metri, ha temuto il peggio: erano convinti che fossi morto. Quando sono rinvenuto, ho pensato a tre cose: a mia madre Franca, agli amici di escursione perché non sapevo che fine avessero fatto, e all’azienda. Diciamo che nella sfortuna sono stato fortunato perché potevo morire o rimanere paralizzato per tutta la vita. La degenza all’ospedale dell’Aquila è stata il momento più duro, il tempo sembrava infinito e non avevo le forze neppure per leggere. Ringrazio e ringrazierò sempre mia madre, le persone più intime, Enzo Puzone e i dipendenti della Scep, che hanno mostrato grande attaccamento alla nostra azienda. Non vedo l’ora di tornare in ufficio!”.
Da quel giorno infausto, Pietro Paolo ottempera al ruolo di presidente della Scep dal letto di casa, in strettissima collaborazione con Puzone. “Il lavoro è la prima cosa. La prematura scomparsa di mio padre, era appena 66enne, mi ha costretto ad assumermi importanti responsabilità. Ho dovuto cambiare velocemente il mio modo di pormi sul lavoro: ora l’azienda è il pensiero dominante. Non sono uno che si tira indietro se c’è una sfida, però non amo gli atteggiamenti muscolari. Un’azienda è fatta di tante sfaccettature e necessita di professionalità specifiche e sofisticate, che non sempre possono essere in organico come dipendenti. Da qui la scelta di un consulente esterno, la cui presenza è stata determinante nella fase post infortunio perché non ero in grado di fare alcunché”.
La Scep è stata fondata nel 1978 come cooperativa, poi si è trasformata in Srl e, quindi, in Srl con un unico amministratore, Fernando D’Annunzio. In 45 anni di attività, Scep si è dedicata alla realizzazione di impianti civili e industriali e alla loro gestione e manutenzione. Dagli anni ’80, in un’ala delle sede in contrada Ponte Sant’Antonio c’è un trafficato negozio di materiale elettrico, illuminazione, ferramenta, accessori per il fai da te e abbigliamento antinfortunistico. Il know how nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici, elettrici e solari ha portato la Scep a interazioni con le maggiori aziende abruzzesi. Scep attualmente ha due divisioni: impianti e commercio.
L’era dei bonus si sta chiudendo, cercheremo nuovi mercati e nuove opportunità
“Nel settore dell’edilizia si sta chiudendo l’era dei bonus”, conclude Pietro Paolo. “Tutti sappiamo che poteva essere gestita meglio sia in corso d’opera che nell’ultimo periodo, quando c’è stata la demonizzazione da parte di alcune forze politiche. Come imprenditore, non mi piango certamente addosso: i bonus sono stati solo un passaggio e Scep andrà alla ricerca di nuovi mercati e nuove opportunità. Vogliamo tornare alla dimensione di un tempo, quella precedente alla scissione”. Diversi anni fa, infatti, alcuni soci di Fernando decisero di mettersi in proprio e crearono Scep Impianti, che non è più in attività e che, non aveva nulla a che fare con Scep della famiglia D’Annunzio.
Il consulente Enzo Puzone (A&S Partners): Posizionamento di leader nella transizione energetica retail e corporate
“Attraverso l’utilizzo di strumenti analitici abbiamo iniziato un processo di organizzazione aziendale”, precisa Enzo Puzone dello studio A&S Partners. “Processo volto al posizionamento, in qualità di leader nel mercato della transizione energetica retail e corporate, anche attraverso la collaborazione di professionisti qualificati tra cui Francesca di Tonno della Di Tonno & Partners“. (red.economia)
Fonte “La Nuova Pescara” -> link all’articolo